Acciai da costruzione

Tipologie degli acciai da costruzione

Descrizione e caratteristiche

Gli acciai strutturali sono acciai impiegati soprattutto nel campo edilizio, anche se spesso
utilizzati nell’ambito della meccanica.
Nel settore dei prodotti lunghi laminati questi acciai sono regolati dalla norma UNI EN
10025-2.
Tutti gli acciai presenti in questa norma sono acciai non legati, ovvero acciai al solo
carbonio, con la possibilità di aggiungere anche il manganese come elemento di lega con
valori massimi compresi tra 1.40÷1.70 in funzione dell’acciaio.
La denominazione di questi acciai è costituita dalla lettera S (nel caso di impieghi
strutturali) o dalla lettera E (nel caso di utilizzo nell’ambito meccanico) seguita da tre cifre
indicanti il carico di snervamento minimo da garantire a temperatura ambiente per
spessori inferiori o uguali a 16 mm (per spessori maggiori il carico di snervamento minimo
decresce) e da un codice alfanumerico che dà indicazioni riguardo alla prova di resilienza
(JR, J0, J2, K2).
La denominazione può essere completata con l’aggiunta della lettera C, che sta a
simboleggiare un particolare impiego (ad esempio idoneità alla trafilatura a freddo) e con
una simbologia rappresentante lo stato di fornitura (+N, +AR, +M).
La norma EN 10025-2 è una norma armonizzata e pertanto è possibile produrre materiali
con marchio CE.
Nel caso degli acciai finiti a freddo, la norma di riferimento è la EN 10277.
Gli acciai presenti in questa norma hanno composizione chimica molto simile agli
omologhi della norma dei laminati ma dal punto di vista delle caratteristiche meccaniche
non devono garantire alcun valore di resilienza.

Settori di utilizzo

Acciai da costruzione o strutturali sono utilizzati per produrre particolari destinati al settore edilizio come tirafondi,
tiranti, manicotti, elementi di rinforzo per strutture danneggiate.
Nell’ambito della meccanica sono invece impiegati per produrre alberame poco sollecitato,
particolari destinati ad essere saldati, raccorderia stampata, profili per serrature, ghiere,
flange.

Classificazione in base alla composizione chimica

La presenza del carbonio nell’acciaio modifica alcuni parametri fisico – meccanici importanti.

Nello specifico, minore è il tasso di carbonio minore è la resistenza meccanica e la fragilità mentre crescono la duttilità e la saldabilità del ferro.

In base alla quantità di carbonio gli acciai si dividono in:

  • extra dolci: carbonio compreso tra lo 0,05% e lo 0,15%;
  • semidolci: carbonio compreso tra lo 0,15% e lo 0,25%;
  • dolci: carbonio compreso tra lo 0,25% e lo 0,40%;
  • semiduri: carbonio tra lo 0,40% e lo 0,60%;
  • duri: carbonio tra lo 0,60% e lo 0,70%;
  • durissimi: carbonio tra lo 0,70% e lo 0,80%;
  • extraduri: carbonio tra lo 0,80% e lo 0,85%.


Gli acciai da carpenteria metallica si distinguono in:

  • acciai non legati sono acciai nel quale i tenori degli elementi di lega rientrano nei limiti indicati dal prospetto I della UNI EN 10020: acciaio al carbonio, acciaio nero.
  • acciai legati sono acciai per i quali almeno un limite indicato del suddetto prospetto I viene superato.